Il premio nasce nel 2013 da un'idea del "Capitano" Massimo Botti e Riccardo Magrini in seguito alla sua celebre frase con la quale, in diretta su Eurosport , durante la 15^ tappa del Tour de France 2010, descrisse l'incidente meccanico accaduto ad Andy Schleck durante un attacco sul Port de Bales e che gli costò la perdita della maglia gialla a favore di Alberto Contador. Il trofeo, a giudizio insindacabile di una giuria, premia la persona, il personaggio, l'atleta che, nel momento topico della sua prestazione, è incappato in un "infortunio" che ne ha limitato o precluso il risultato. L'ambito di assegnazione è quello prettamente sportivo (e nella grande maggioranza dei casi, specificatamente quello ciclistico) ma la giuria può indicare talvolta anche persone e professionisti di altri settori. Il trofeo, consistente in una Catena Incatricchiata (Campagnolo,Shimano o Sram) su tavolozza in legno, recante il cognome dell'atleta vincitore è prodotto in un unico esemplare ed artigianalmente da Bruno Valdisserra, titolare del negozio MotoCiclismo ad Albenga (SV), non ha alcun valore venale, ma vuole essere un riconoscimento ed un risarcimento morale all'atleta che dopo immani fatiche e sacrifici deve fare i conti con la sfortuna , il tutto in uno spirito di goliardia , allegria ed amicizia, ricordando che L'ultimo gradino della cattiva fortuna è il primo alla buona. (Carlo Dossi, Note azzurre, 1870/1907). La consegna del premio avviene solitamente nei mesi di Ottobre/Novembre in occasione della serata di gala organizzata dall'ASD Circolo Sportivo Ortovero e a consegnarlo è Riccardo Magrini
http://www.lacatenaincatricchiata.it/